Non so perché non ho mai testato la piacevole brezza dello scrivere piccoli racconti. Hai più spazio di manovra, puoi lasciare libera la tua mente di elaborare qualunque cosa e seguire semplicemente il flusso. Non hai vincoli, solo immagini che si plasmano in una danza quasi fiabesca.
"Traghettatrice di anime" nasce così, nel silenzio della notte, abbracciata dall'oscurità della mia stanza, avvolta dal freddo contatto degli spiriti che la abitano, con me. Non avevo un'idea, solo un sentore: l'incontro del bianco e del nero, il contrasto della purezza e della morte, un retrogusto gotico e vittoriano.
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