La bellezza del Vuoto - Giulia Calligola

Pubblicato il 15 maggio 2025 alle ore 17:35

Buon pomeriggio amici! Oggi, in vista del SalTo25 (nel quale potrete trovare questa piccola opera) inauguriamo le collaborazioni, con la prima - dopo tanto tempo - del 2025: La bellezza del Vuoto di Giulia Caligola.

Trama:

Copertina della copia ARC del libro "La bellezza del vuoto" su Kindle

Caesar è un assassino professionista, devoto al lavoro e a Selene, la Dea nel cui nome lo pratica. Mai una volta ha vacillato: per più di vent'anni si è fatto umile servo della morte, protetto dalla luce sacra delle due lune. Per complice la preghiera, nell'anima un provvidenziale e insanabile distacco dall'empatia. La sua carriera è impeccabile. Almeno fino al giorno in cui la Congrega Selenita gli affida un nuovo incarico: uccidere Morrigan, una giovane donna cieca, indigente e malata. Un mandato all'apparenza semplice per un assassino di primo rango. Eppure, destinato a rivoltare la sua intera esistenza. Chi può voler morta una creatura tanto innocua? E come può un sicario selenita pensare di chiudere due occhi candidi, così simili alle lune? Uccidere Morrigan sarebbe come uccidere la Dea stessa. Nella mente di Caesar l'idea inizia a farsi blasfema. O, forse, blasfemo sarebbe privarsi della sua compagnia. Blasfemo sarebbe non sentire più la sua voce. Blasfemo sarebbe non ammettere che, da qualche parte, in un angolo remoto dell'anima... l'empatia di Caesar si è risvegliata. 


Trope e temi: personaggi grigi, disturbi mentali, assassino antieroe, realismo fantasy, mitologia e religione, drammatico, cecità e malattie terminali, accettazione della morte, accettazione della parte oscura di sé.

E' una riedizione, il romanzo infatti è stato pubblicato nel 2019 ma, dopo l'uscita del suo seguito "Trecento Danze", l'autrice ha deciso di "svecchiarlo" un po'. 


Pareri:

Già dai primi capitoli questo libro mi è sembrato piacevole e scorrevole, lo stile di Giulia l'ho trovato semplice ma molto poetico, soprattutto nelle descrizioni, trasmette un senso di mistico, di sacro che ti fa sentire in un mondo racchiuso in una bolla.

Ho amato molto la scrittura di quest'opera per questo motivo, e anche perché l'autrice ha saputo trasmettere le immagini in modo semplice ma in contemporanea articolato, non mi è sfuggito l'utilizzo di un linguaggio leggermente ricercato e non scontato che mi ha fatto apprezzare a pieno questa lettura.

Personaggi e ambientazione si presentano ben caratterizzati e, nonostante i soggetti particolari, l'autrice riesce a farti sentire vicino ai nostri protagonisti, a mano a mano che le pagine scorrono, la loro follia acquisisce senso ed è come se riuscissi ad andare oltre. Tu inizi la lettura come una persona qualunque, giudichi i personaggi, magari sfili un mezzo profilo psicologico, e poi di colpo ti ritrovi lì, con loro a empatizzare per ogni scelta, ad appoggiare ogni scelta, a cercare la Dea madre e i suoi segnali.

È sorprendete la vicinanza che sono riuscita a percepire con Morrigan e come, raggiunta la consapevolezza e la fine del suo viaggio, mi sia ritrovata a provare la sua pace. Come sorprendente è stato il dolore di Caesar, dolore che buca le pagine e ti colpisce dentro. L'ultimo capitolo infatti è un pugno nello stomaco, disarmante, doloroso ed è quanto di più vero si possa leggere.

Sono esterrefatta dalla grazia, semplicità e dolcezza con cui questo libro ti porta a riflettere sulla fine.

I toni cupi e macabri si sposano perfettamente con un sentore dolce, accogliente quasi famigliare che ti accompagna dalle prime parole, alle ultime.

So che normalmente mi lamento molto dei libri che leggo ma in questo caso non ho lamentele da esternare, anzi. Ho amato questa storia che nella sua semplicità ti fa provare emozioni forti, imprevedibili e a volte anche in contrasto tra loro.

 

Sono rimasta sinceramente e piacevolmente sorpresa, questo libro mi ha conquistata e mi ha fatta piangere come pochi libri sono riusciti a fare, ho amato ogni sua sfumatura.


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